I Protagonisti

Tutto quello che è dato sapere sui protagonisti della Campagna KingMaker

ALARIK PUGNOMARTELLO
ALARIK PUGNOMARTELLO

Alarik, Generale di Altavalle

Nasce ad Highhelm, situato sotto il Picco dell'Imperatore, 85 anni orsono, nel calendario dei culti di Torag.
Inizia la sua vita nella fucina di famiglia, come umile maniscalco e solo più tardi come fabbro. La sua famiglia è una delle più importanti della roccaforte in quanto al suo clan "maestri della forgia", appartiene l'attuale Sommo Re della stirpe dei nani; il re infatti è un lontano zio del prode sacerdote...Il padre era un fervente ed ortodosso servitore del dio Torag, così come sua madre, sua sorella e i suoi due fratelli; così come tutti ad Highhelm; una vita tranquilla, una vita modesta, retta e dedita alla grandezza ed alla prosperità del clan e del focolare domestico. Compiuta la maggiore età però, stanco della vita tra i saloni di quelle città e di quelle montagne, stanco della forgia, del metallo, di maneggiare martelli e desideroso di vedere i confini del mondo e le altre meraviglie che all'interno della fortificata fortezza nanica, non avrebbe mai avuto la possibilità di vedere, optò per una via alternativa: il sacerdozio. Imparò a combattere e ad indossare le armature, proprio quelle che le sue sapienti mani sapevano creare dal un blocco di ferro; imparò a leggere e a scrivere anche le vecchie rune dimenticate, ad invocare la benedizione del dio e ad usufruire della sua immane potenza in battaglia: ma furono anni duri che lo cambiarono e segnarono profondamente. Terminata la via dell'apprendistato pronunciò il sacro giuramento e da quel momento non fu più un semplice fabbro nano, ma divenne un sacerdote guerriero. Si diresse a Restov, poiché così il suo ordine gli ordinò ed una volta nel Regno umano, apprese di un piccolo villaggio sperduto all'interno delle Terre Selvagge, Altavalle la chiamarono i suoi abitanti. Il martello di Torag ebbe così il primo importante incarico da neo sacerdote consacrato: doveva portare la giustizia e la parola del dio creatore dei nani, in quelle lande desolate e barbare. Per questo, decise d'incamminarsi da solo, armato solo del suo martello e della fede in Torag per seguire il suo destino... 

EARL
EARL

EARL
Nato a Restov circa 33 anni fa, Earl proviene da una famiglia di modeste origini, il padre è un buttafuori, mentre la madre svolge lavori come donna delle pulizie nelle case dei nobili di Restov. Non a fratelli né sorelle. 

Non avendo particolari ambizioni Earl si arrangia con lavoretti saltuari, tra i quali il buttafuori e il cacciatore. Accompagnato da un gruppo di amici spensierato e gioviale, non perde mai l'occasione di partecipare a feste e baccanali popolari, e matura in lui un senso di eguaglianza verso tutte le razze e i ceti sociali. Fu proprio grazie alla partecipazione a numerosi eventi popolari che diventò un seguace del Dio Caiden Caylean: il Dio della forza e della birra, al quale molte delle feste organizzate dagli umani erano dedicate. Un giorno come tanti, mentre si trovava nel ghetto elfico, Il figlio di un nobile del luogo, accompagnato da un gruppo di suoi amici, si presentò nel ghetto pretendendo una giovane elfa come oggetto sessuale. Ne scaturì una feroce rissa tra gli elfi ed i giovani nobili. Nonostante conoscesse l'elfa in questione a malapena, Earl prese parte alla rissa schierandosi con gli elfi, ma alla fine ci scappò il morto: l'arrogante giovane ed un altro nobile vennero pugnalati a morte. Sopraggiunte le forze dell'ordine ci fu una serie di arresti di massa, e molti elfi furono immediatamente condannati a morte; mentre per quelli che avevano preso marginalmente parte alla rissa (compreso Earl), vennero sentenziati 10 anni di prigione. Fu solo grazie ad un nobile Umano, al quale la madre faceva le pulizie, che Earl evitò la prigione. Infatti non tutti i nobili erano disposti a tollerare l'atteggiamento prepotente del giovane umano, e seppur non potevano far nulla per impedire tali comportamenti in futuro, cercavano di aiutare chi si ribellava a queste prepotenze. Così a Earl venne proposto di entrare a far parte nel gruppo di esploratori del regno al posto della galera.

Attualmente autoproclamatosi Governatore della sudicia città a sud delle Cintura Verde, Thormina.


CANAYVEN
CANAYVEN

CANAYVEN HEIDMARCH

Can
ayven a 12 anni con il padre Sir Godfrey Heidermarch che gli indica la via per diventare cavaliere. Verrà addestrato dal Gran Maresciallo Sir Tiberias a Restov, dove entrerà a far parte dell'ordine dello scudo. Nel dipinto si scorge Mildrith che non è la madre di Canayven, ma un'elfa degli Eldarth che Godfrey conobbe in una delle spedizioni a est e dalla loro unione nacque la Sheila. La madre di Canayevn è una donna guerriera del nord Brida, rimasta nel suo popolo, mentre il piccolo Canayven venne portato a Restov dal padre per essere addestrato. Il resto lo sappiamo già, dopo essere diventato cavaliere, si unì ad un gruppo di persone diretto ad Altavalle, allo scopo di proteggerli. Giunto presso il nuovo insegnamento conobbe prima l'eroe Leofric e poi si unì agli explorers dopo la morte del prode guerriero, accettando il ruolo di guardiano. In quando cavaliere dell'ordine dello scudo il suo scopo è quello di proteggere le persone più deboli e indifese, perciò accettò il compito di guardiano a protezione di Altavalle. 

HEIDMARCH
HEIDMARCH

Cavaliere dell'Ordine dello Scudo. È un libero cavaliere che non è soggetto a vincoli di giuramento, l'unico suo scopo è quello di proteggere le persone indifese. "Lo scudo dei deboli", risponde alle loro richieste di aiuto ponendosi come baluardo a loro difesa, l'unica speranza per gente che non possiede altro. Non ritiene il suo rango di cavaliere un privilegio, ma un dovere e un impegno al servizio della gente comune. Un cavaliere errante addestrato ad usare tattiche di combattimento anche di gruppo, la sua fiducia è riposta solo nella sua spada e in quella dei suoi compagni.
- Una nota simpatica sulla sua amicizia con l'eroe e vero Guardiano di Altavalle Leofric. Si racconta che Leofric, in quanto amico e suo superiore, chiamasse Canayven con il soprannome "allocco", in tono vezzeggiativo. Infatti Leofric aveva una particolare simpatia per il giovane Canayven, molto spesso i due dopo aver smontato la guardia alla cittadina, si recavano insieme alla locanda del cervo per trascorrere serate piacevoli in chiacchiere e bevute. Un lato questo poco conisciuto di Leofric, ma che in compagnia del suo amico e giovane "allocco" veniva espresso con naturalezza. In queste occasioni Leofric raccontò molte cose della sua storia personale al suo allievo, cose che nessuno conosce ma che forse un giorno Canayven potrebbe raccontarci, magari scrivendo "Le memorie di Leofric".


Attualmente si è ritirato a vita privata, possiede un appezzamento di terra ed è diventato uno stimato viticoltore, piuttosto celebre il suo vino, il pregiato : Don Canayvon.

ABEL FAITH
ABEL FAITH

Abel Faith

La mia storia comincia in modo banale coi tempi che corrono.

Ancora in fasce, vengo salvato da un gruppo di miliziani che arrivano troppo tardi per il villaggio ma in tempo per evitare che io muoia di fame.
I colpevoli, un gruppo di banditi efferati, frutto della guerra in atto.

Come tutti gli orfani di quella zona, vengo affidato nelle mani di donna Gertrude, un'energica donna di mezza età con un cuore più grande del mondo intero ed è grazie a lei e alla sua infinita gentilezza che ho deciso di intraprendere il cammino della religione.
Con il proseguire dei miei studi religiosi scopro un nuovo amore, quello per Saerenrae: i suoi insegnamenti aprono il mio cuore e mi forniscono uno scopo, quello di diffondere la sua parola in ogni angolo del mondo conosciuto e aiutare le persone che hanno smarrito la via.

Durante gli anni che ho passato come scolaro al tempio, nonostante il mio corpo gracile, sono riuscito a distinguermi grazie alla mia fede sproporzionata (alcuni sostenevano che ero stato baciato dalla dea in persona) e non sono mancate le occasioni per metterla alla prova: con le guerre i feriti che giungevano in paese non mancavano mai e spesso quelli che non ce la facevano, ritornavano per tormentare i vivi.

La mia routine viene spezzata improvvisamente all'età di 28 anni: donna Gertrude muore.Colta da una terribile malattia assieme al suo corpo logorato dagli anni è stato impossibile per me salvarla con i miei poteri divini.Era giunta la sua ora.

Tuttavia, prima di lasciare questo mondo mi fece promettere una cosa: che me ne sarei andato da questa città, troppo piccola per me e le mie capacità e riprendere lo scopo che mi aveva animato sin dai primi giorni da scolaro, quello di viaggiare e diffondere la parole di Saerenrae.Il mio viaggio comincerà 5 giorni dopo la mia promessa sul suo letto di morte.

Come equipaggiamento, una corazza ben curata, uno scudo e un martello, un mantello magico e una borsa incantata contenente tutto il necessario per un lungo viaggio.
Questi, i lasciti di Gertrude, una donna il cui amore riusciva a permanere in questo mondo anche dopo la sua dipartita.

Un amore che farò conoscere a tutto il mondo.

Attualmente ha lasciato Altavalle per impegni personali, perennemente oberato di lavoro ed impegni di vario genere, nessuno sa se farà mai ritorno.

EFREN
EFREN

Il mio nome è Efren.
Questo è il nome che mia madre ha voluto darmi, è stata l'unica cosa che è riuscita a fare insieme a donarmi la vita, purtroppo lei non riuscì a sopravvivere al parto e non appena io venni alla luce lei si spense. Fui allevato da un amica di mia madre e da suo marito, loro non potevano avere figli e furono felici di crescermi e da allora ho sempre vissuto con loro quelli che io chiamo zii, nella loro fattoria nelle campagne vicino Restov la capitale della regione del Rostland. Mio padre invece era un vecchio elfo, eh si io sono un mezzosangue, un mezzelfo ma questo non è mai stato un problema per i miei zii. Il nome di mio padre era Amdir e lui come la maggior parte degli elfi che stanno in questa regione era originario del Kyonin un regno più a sud. Faceva parte della guardia reale di Restov. Morì in battaglia prima che io nascessi ma in realtà non sarebbe vissuto a lungo perché era malato da tempo. Ma lui aveva un altro figlio Galthir un elfo molto forte e abile, un guerriero maestro nel maneggiare la sciabola elfica, mio fratello.

Galthir non perdonò mai il padre per essersi innamorato di una giovane umana nonostante sapesse che gli rimaneva poco da vivere, neanche dopo morto, ma si è sempre interessato a me e mi ha sempre trattato come un fratello anche se io sono un mezzosangue.
Anche Galthir era nato nel Kyonin ma a differenza del padre che si era trasferito nel Rostland e per tanti anni è stato a Restov, a lui piaceva viaggiare e spostarsi, accettare un incarico in un posto e poi spostarsi in un altro, era un mercenario e portava sempre a termine le sue missioni.
Quando poteva veniva a trovarmi e passare del tempo con me.

Aveva una moglie, una bellissima elfa di nome Eledhwen. Lui l'amava moltissimo era la cosa più importante della sua vita. Purtroppo un giorno quando avevo quindici anni, mio fratello e sua moglie furono vittime di un agguato. In una locanda a Restov furono avvelenati e poi assaliti da tre manigoldi. In condizioni normali Galthir non avrebbe avuto problemi a batterli ma in quello stato fu brutalmente sconfitto e poi i bastardi se la presero con la moglie. Lasciarono lui e sua moglie in un lago di sangue pensando che fossero morti. Purtroppo Eledhwen era morta ma mio fratello no era ancora vivo.
Ci vollero tre mesi prima che si risvegliasse e altri tre per riprendersi ma una volta ristabilito fece una promessa sulla tomba della moglie, finchè chi aveva fatto tutto ciò non avesse pagato lui non avrebbe avuto pace.
Ci volle del tempo ma trovo i tre bastardi e vi assicuro che una volta che ebbe finito con loro dovettero rimettere insieme tutti i pezzi per ricomporre i cadeveri. Ma non era finita, quelli erano solo tre manigoldi che erano stati assoldati da qualcuno e finchè lui non avrebbe trovato quel qualcuno e fatto scorrere fino all'ultima goccia del suo sangue sulla sua sciabola elfica la sua venddete non sarebbe stata compiuta.
 E così partì verso le terre rubate alla ricerca di non so cosa. Sono passati 5 anni da allora e non l'ho più visto ma sento che è ancora vivo.

Adesso è arrivato il mio momento di andare verso queste terre, ho risposto al bando dei signori della spada che cercavano avventurieri disposti ad esplorare quelle zone e domani partirò insieme ad altri 3 per la cintura verde. Inizio questa avventura con la speranza di ritrovare mio fratello.

Attualmente si è ritirato dalla vita dell'avventuriero, si è sposato ed ha un figlio, mantiene comunque il suo ruolo di Sceriffo e di membro del Consiglio di Altavalle.


KRAM BELEGNAR
KRAM BELEGNAR

Kram Belegnar
Mago di corte Età: 25 anni 

Originario di Restov, dove ha vissuto durante i suoi primi anni di vita insieme alla madre, Kram è cresciuto nel Kyonin, casa degli elfi di cui possiede il sangue e che tanto disprezza. I suoi talenti, naturalmente predisposti all'arcanismo, si rifanno a quelli dei genitori, una stregona e un mago proveniente dalla stessa patria elfica in cui è cresciuto, incontratisi alla corte di Restov.

La famiglia a cui appartiene, i Belegnar, rappresentano l'eccellenza secolare dell'arcanismo nella società del Kyonin, nonché la sua più profonda arroganza, furono loro a separarlo dalla madre in giovane età, accusandola di rapimento e facendo in modo che sparisse dalla circolazione.
Tra i Belegnar sopravvivevano solo i talentuosi, nella ricerca della sopravvivenza e con la vana speranza di rivedere la madre un giorno, Kram mise tutto se stesso nello studio della magia e nell'addestramento, fin quando il patriarca stesso non lo ritenne degno di appartenere alla famiglia. Negli anni trascorsi al palazzo della casata non furono pochi i fratelli e le sorelle che vide fallire in questo compito, venendo esiliati o anche peggio per aver disonorato la famiglia.

Nonostante i risultati raggiunti grazie ai Belegnar, Kram ha maturato un odio profondo per loro, tanto radicato da averlo reso avventato nei suoi studi, talvolta pericolosi, ma il giorno in cui si accorse di non ricordare più il volto della madre giurò a se stesso che avrebbe distrutto la sua casata, per farlo avrà bisogno di maturare, come individuo e come incantatore, fin quando non sarà pronto, starà al loro gioco. Poco più di un anno fa ormai, Restov mandò una missiva al patriarca dove erano richiesti i servizi di un capace arcanista, così Kram venne scelto per essere inviato ad Altavalle, un giovane insediamento nelle pericolose e selvagge Terre Rubate, su cui Brevoy aveva interesse a mantenere un occhio vigile.

Morto eroicamente combattendo fianco a fianco ai suoi amici Explorers, il suo nome è stato consegnato alla Leggenda.

RATNOB
RATNOB

Ratnob

Nato 40 anni fa a Taldor da padre orco e madre nobile, viene cresciuto con amore dalla madre, ma tenuto nascosto agli occhi dei più dalla vergogna nei sotterranei del palazzo della madre.
Qui viene addestrato dal maestro d'armi di corte che lo cresce abile in battaglia e che cerca di dominare la parte bestiale dell'allievo. Con il passare degli anni però la sua natura orchesca usciva sempre più allo scoperto, fino a che un giorno durante un allenamento preso da un attacco di ira uccise il suo maestro e venne scoperto dalla comunità nobiliare che gli diede da subito la caccia. Così fu costretto a scappare e a vivere per diversi anni in un bosco solo e lontano dai suoi natali.
Fu costretto a imparare le arti della sopravvivenza, vivendo di caccia e a difendersi da ogni pericolo gli si presentasse davanti, costruendo un capanno di legno dove passare la notte.

Un giorno si presentarono alla sua porta un gruppo di mercenari la No Redempion, ritornati da una lunga battaglia, alcuni di loro moribondi e Ratnob mosso a compassione diede loro rifugio cibo e cure. Passarono diversi giorni in compagnia prima di riprendere le forze, la sera si ritrovavano sempre intorno al fuoco fuori il capanno dove tra una birra e uno stinco di maiale i mercenari raccontavano le loro eroiche gesta e le grandi avventure vissute insieme, storie che lasciavano estasiato Ratnob.
La notte prima della partenza il capo della No Redempion chiese a Ratnob di unirsi a loro promettendogli una vita piena di avventura e ricchezza, il mezzorco non ci pensò due volte impugnò la sua ascia e partì con loro verso nuove avventure.

Attualmente risiede ad Altavalle anche se è raro incontrarlo, le sue avventure lo conducono spesso la nelle terre Selvagge dove si sente davvero libero.