La Storia di : 
Grimgor Pelle di Ferro, l'Ammazzadraghi e il Rinato


Ghazkull Mag Uruk Thraka, Il Gran Capo Guerra Orco Nero

Ci fu una Waahg tanto tempo fa, così grande, così vasta e così potente da far vacillare secolari imperi, far cadere reami e minare per sempre la geografia politica del Faerun."

Le roccaforti e le miniere dei nani furono le prime ad assaggiare questa nuova letale minaccia, poi fu il turno delle città libere e degli imperi degli uomini, infine i reami degli elfi e di tutti gli altri esseri viventi di questo nostro sciagurato mondo.

Nulla poteva soffocare quella spinta verso la ricchezza, verso la libertà, verso l'arricchimento e la gloria personale.

Alla testa di questa spaventosa quanto mai vista WAAHG c'era il più grande Gran Capo Guerra orco che sia mai esistito: Ghazkull Mag Uruk Thraka, del clan delle zanne di ferro.

Nessuno sa come sia riuscito a riunire la miriade di pelleverde che abita le Terre Selvagge, ma una cosa era certa, andava fermato e ad ogni costo.

I Re, i Principi, i Governanti e i portavoce che si riunivano, discutevano tra loro, senza mai prendere una decisione e intanto la Waahg continuava il suo ciclo di morte e di sangue...

Ma Ghazkull, non era uno sciocco come molti pensavano, era un orco nero e gli orchi neri oltre ad essere brutali, violenti, bramosi e avidi sono anche molto pochi, per questo sono dannatamente pericolosi.

Nessuno mai, né in principio e tantomeno dopo che tutto ebbe fine si domandò del perché tutto quel caos e tutta quella devastazione ebbe avuto il modo di nascere, di perseguire e di concludersi; segnando un'epoca intera di morte e di desolazione, ma che portò anche ad un'altra di rinascita e di prosperità inaspettata perché dopo ogni ciclo di povertà assoluta e di distruzione totale ne segue sempre un altro di ricostruzione e ricchezza.

Tra i pelleverde si mormora che furono gli stessi Dei
Gork e Mork e gli spiriti di tutti i guerrieri del passato ad aver inviato su questo mondo il gran capo guerra Ghazkull; altri nelle città degli elfi dicono che si tratta di un ordine preciso degli Dei che vollero punire la loro razza e non solo, per via dell'assoluto distacco della realtà: del loro disinteresse verso gli Dei stessi e verso gli altri esseri viventi, pelleverdi soprattutto.

Ognuno ha la sua versione certo, come ognuno ha la sua versione su quello che fu il futuro di Ghazkull Mag Uruk Thraka: i parenti e gli amici più stretti sostengono ancora oggi che sia stato richiamato dai loro Dei come premio per il suo operato e che ora vegli perennemente sul focolare della loro tenda.

Gli uomini dicono invece che sia morto e che i suoi resti siano andati perduti dopo l'ultima grande battaglia che comunque vide si la grande Waaahg vincere, saccheggiare e distruggere ancora, ma anche disfarsi e ritornare alle rivalità e alle lotte di clan come è sempre stato, nei tempi precedenti prima dell'avvento di Ghazkull Mag Uruk (questo perché scomparve e di lui non si ebbe più notizie e tracce, certe).

Ma quello che aveva ottenuto il gran capo guerra era un'eredità ingestibile e presto tutto si dissolse e i vari clan e tribù rientrarono nelle Terre Selvagge, carichi di immensi bottini, oggetti e manufatti dal valore spropositato ma che essi non avevano la men che minima di idea di quello che possedevano...venne quindi aggiunto al suo nome il suffiso "Thraka", che vuol dire il prescelto degli Dei o custode, in lingua orchesca e goblin.

Ritornerà a guidare ancora una volta i suoi gnoll, troll, orchi, goblin, hobgoblin, a cavallo di MAG una colossale viverna; la possente e divina cavalcatura del Dio Orco Gork.

[per noi umani quello che per loro è il dio Orco Gork noi lo conosciamo come Gorum, esattamente come il dio Goblin Mork per noi è semplicemente Rovagug].

Ma cosa rimane di quello che fu la Waaaaahg di Ghazkull Mag Uruk Thraka, vi chiederete?

Ebbene, rimane la cosa più audace, potente e l'idea più dirompente e vincente che un orco nero o un pelleverde abbiano avuto fin ora il coraggio di dire e di applicare, vivere in pace e in prosperità con gli altri esseri viventi.

Ebbene si, il Gran Capo guerra approfittò di una gravissima carestia, di una moria di bestiame e una mancanza di acqua senza precedenti, per chiedere aiuto ai rivali di sempre; gli stessi che non solo per l'ennesima volta gli chiusero le porte in faccia negando il sapere dell'agricoltura, della costruzione, della vita in comunità, della forgiatura e della disciplina militare ma gli stessi che lo derisero ed umiliarono ogni volta che solo, a volte incatenato e osservato a vista, andava a supplicare aiuti per la sua gente.

Ecco perché quella Waaaahg funzionò, perché ove c'è rancore, rabbia e risentimento, umiliazione, nasce e cresce l'idea e la consapevolezza che la guerra e la morte sono le uniche monete che la sua gente avrebbe accettato contro chi gli negò ogni sorta di aiuto.

Ghazkull bussò alle porte di tutti i potenti chiedendo di poter condividere le ricchezze di quel vasto mondo, di poter civilizzare ed educare il suo popolo, la sua gente proprio come i nani, gli elfi e gli uomini avevano già fatto nei millenni precedenti; ma non si perse d'animo, sapeva che avrebbe vinto, che tutti si sarebbero dovuti inginocchiare di fronte a lui ed ascoltarlo.

Ciò che non avrebbe ottenuto con le buone, lo avrebbe ottenuto con il fuoco e con il sangue: gli Dei se lo ripresero, poco prima che il suo grande sogno si poté realizzare, ma le idee si trasmettono veloci e si radicano ancor più in profondità, quando scorrono nel sangue...


Grimgor Pelle di Ferro, l'Ammazzadraghi e il Rinato

Nato nella tribù delle zanne di ferro da Ulrik Artiglio di ferro, figlio di Ghazkull e Kraga...

Tra tutte le tribù e i vari clan, le zanne di ferro sono gli unici che non si azzuffano mai con gli altri, venerano gli spiriti degli antenati due volte al giorno, all'alba e al tramonto, intonando antichi canti a Gork e Mork dinanzi ad enormi fuochi.

Ulrik comanda saggiamente ma è noto che non abbia l'abilità, l'astuzia e l'ingegno di suo padre.

Tra tutti i clan della grande Waaaahg sono stati quelli ad aver recimolato meno bottino, perché potevano forse i parenti e il clan di Ghazkull arricchirsi più degli altri?

Grimgor crebbe forte, sano e vigoroso, è leggermente più massiccio del padre, zanne più grandi e sporgenti, uno sguardo minaccioso e severo che in realtà nascondono un animo buono, semplice ed anche altruista.

Per essere un orco nero è lievemente più piccolo degli altri ma a differenza loro è più scaltro ed intuitivo, da sempre è nota l'estrema somiglianza che lo lega a suo nonno, quando aveva la sua età, nel fiore dei suoi anni, della sua giovinezza e della sua forza.

Ottimo cacciatore, ama combattere e ama dimostrare il suo coraggio, sin da piccolo si cimenta in ardue prove contro la miriade di bestie che vive nelle sue terre, risultando sempre vincitore, come dimostrano le innumerevoli cicatrici che adornano il suo corpo dal colorito scuro.

Da adulto, partecipa alla "piccola Waaahg" che ha dichiarato suo padre contro gli invasori Ogre; essi vennero respinti e rispediti al Nord, dalle montagne da cui erano discesi, ma molto pochi furono gli orchi e i goblin del clan che ritornarono. (quest'ultimi avevano raggiunto la valle delle zanne di ferro per via delle stessa carestia che toccò ai pelleverde molti anni prima ai tempi del Gran Capo Guerra).

Così con i più forti guerrieri caduti per respingere l'invasione Ogre e i molti feriti, inabili al lavoro e alla caccia, nel clan si rimuginava agli eroici giorni di gloria e di saccheggi del padre di Ulrik.

Kurgan il MAZZAKRATORE, alla testa dei suoi orchi più forti e dei suoi molti goblin e gnoll conquistò dopo un lungo scontro il villaggio delle zanne di ferro.

Ora il Mazzakratore siede sullo scranno della tenda dove il divino Ghazkull sedette e guidò il suo popolo nei suoi lunghi giorni da mortale; ma gli sciamani intravidero un segno dalle viscere degli animali cacciati e dalle stelle: Gork e Mork erano inquieti, la gente sempre più triste e gli Ogri ricominciarono ad assalire un poco alla volta l'ormai grande insediamento del Nuovo Capo Clan Kurgan. (Il suo clan era il "Zangue Marcio" uno di quelli che si distinsero per crudeltà e brutalità nel corso della lunga Waaahg di Ghazkull, ma che erano ben noti già da molti secoli per la loro malevola e malsana indole bellicosa, infida e poco onorevole.

Ulrik venne posto in stato di schiavitù, più volte provò a liberarsi e a fuggire oppure ad ordire trame per uccidere quel sanguinario del Mazzakratore, ma tutto fu sempre vano.

La prole del Custode degli Dei, umiliato, mortificato e deriso...anche i suoi stessi orchi, i suoi stessi goblin, guerrieri, sciamani, servitori, iniziavano a non sopportare quella situazione di perenne guerra, quello smacco e quell'offesa insopportabile agli Dei.

Fu in quel momento che Grimgor, sfidò a duello il nuovo capo Clan: Grimgor pelle di ferro contro Kurgan il Mazzakratore.

Grimgor brandiva "LA ZMEMBRATRICE" la gloriosa ascia magica che si dice sia stata donata dagli stessi dei Gork e Mork a suo nonno Ghazkull prima della potente e grande Waaaahg, sinonimo di capo clan degli Zanne di ferro e di Gran Capo Guerra del popolo orchesco.

L'unico strumento si pensa, che possa ancora riunire la miriade e sconfinata orda che vive nelle terre selvagge; un artefatto dal potere immenso ma celato a tutti.

Si dice che abbia iscrizioni runiche naniche della I Era, (l'Età delle lunghe Barbe) elfiche e iscrizioni orchesche che aprano il passaggio all'immenso potere divino della Grande Waaahg di Gork e Mork. -

La sfida comunque fu breve, Grimgor cadde dinanzi la potenza brutale e selvaggia di Kurgan...ma come per suo padre, per lui ci fu l'umiliazione, lo smacco più terribile che poteva subire.

Venne sepolto vivo, senza essere ucciso, nella tana di una forte ed oscura creatura, nell'oscurità...sepolto, assieme alla potente arma, all'antica e divina arma, prova del suo sangue, della sua sua appartenenza e dei suoi antenati.

Sepolto con la Zmembratrice per sbeffa, per infliggere più umiliazione ai rimanenti che ancora speravano di rovesciare il potere del feroce Kurgan, ma questo errore fu davvero sciocco.

Non v'era creatura all'interno della misteriosa caverna e qualora ci sia stata o era morta da tempo o da molto tempo se n'era andata.

Grimgor a fatica, ancora gravemente ferito dalla lotta e sanguinante, trovò la via d'uscita e dinanzi all'ingresso di un enorme portone, cadde e perse i sensi...

Re Bruenor lo sfamò, lo curò, lo prese con sé, ebbe modo di sapere chi fosse e gli mostrò rispetto, perché anche lui e le sue armate furono sconfitte molti anni prima da suo nonno.

E poté finalmente apprezzare, toccare ed impugnare una volta la famosa Zmembratrice, di cui alcune leggende anche tra i nani la vede ancora protagonista.

Il Re gli insegnò una parvenza di nanico per poter comunicare ed ebbe modo di imparare molto e di conoscere le terre e le storie delle terre selvagge.

L'orco d'altro canto lo servì lealmente, difendendo la sua dimora da tutti i suoi nemici ed ebbe modo di apprezzare e conoscere quelle che erano le comodità del mondo civilizzato, come l'acqua calda e la carne cotta.

Grimgor ogni mattina ed ogni sera guarda le stelle, ogni mattina ed ogni sera prega i suoi dei ed invoca la forza di suo nonno custode del loro sacro fuoco nella grande tenda degli eroi e dei guerrieri.

E non c'è giorno che non affili la sua ascia, una lama in onore di Gork e l'altra di Mork, desideroso di riunire la sua gente, zmembrare Kurgan il mazzakratore e usurpatore e divenire il nuovo Gran Capo Guerra, per realizzare il grande sogno di suo nonno: donare il sapere e la conoscenza della vita anche ai pelleverde per vivere finalmente in pace.